Sistemi afferenti e controllo posturale: quando l’equilibrio nasce dall’ascolto del corpo

controllo posturale

Come occhi, piedi, orecchio interno e sistema stomatognatico comunicano per mantenere la postura

La postura non è una posizione rigida, ma un processo dinamico di adattamento.
In ogni istante il cervello riceve informazioni da una rete di recettori distribuiti nel corpo (occhi, piedi, muscoli, articolazioni, apparato vestibolare e stomatognatico) e le integra per generare una risposta motoria coerente con l’ambiente.

Quando uno di questi sistemi invia segnali alterati o incoerenti, l’organismo mette in atto strategie compensatorie per mantenere l’equilibrio. Nel tempo, questi adattamenti possono tradursi in tensioni, asimmetrie o disturbi funzionali.

Il sistema posturale: un’integrazione sensoriale complessa

Il controllo posturale è il risultato dell’integrazione di più sistemi afferenti:

  • Visivo, che fornisce riferimenti spaziali.
  • Vestibolare, che informa sul movimento e sulla posizione della testa.
  • Podalico, che trasmette al sistema nervoso centrale le variazioni di pressione e carico sul terreno.
  • Stomatognatico, che attraverso l’occlusione e il tono dei muscoli masticatori condiziona la postura cranio-cervicale.
  • Propriocettivo muscolo-articolare, che offre un costante feedback sulla posizione e sul tono muscolare.

Tutti questi sistemi collaborano e si compensano per mantenere il corpo stabile.
Quando però uno di essi fornisce un’informazione “distorta”, il corpo reagisce adattandosi.
La postura, quindi, non è “sbagliata”, ma rappresenta la migliore strategia possibile per mantenere l’equilibrio con le informazioni disponibili.

L’approccio osteopatico e integrato

L’osteopatia considera la postura come l’espressione di un sistema in continuo adattamento, non come un insieme di segmenti da riallineare.
L’obiettivo del trattamento non è “raddrizzare” il corpo, ma ripristinare la qualità e la coerenza degli input sensoriali che ne guidano il controllo, migliorando la comunicazione tra i recettori e favorendo un equilibrio più economico e armonico.
La postura, in questa prospettiva, non viene “corretta” dall’esterno, ma riprogrammata attraverso il recupero della mobilità e della percezione.

In presenza di disturbi complessi, la collaborazione con figure come podologi, optometristi, logopedisti o fisioterapisti consente di affrontare in modo completo le cause multifattoriali di un’alterazione posturale.
Il trattamento osteopatico diventa così parte di un percorso integrato e personalizzato, orientato non alla forma, ma alla funzione.

Postura: un equilibrio dinamico

La postura è la somma di tutto ciò che il corpo percepisce.
Ogni cambiamento sensoriale, emotivo o ambientale può modificarla: per questo va osservata come un processo adattativo, non come un difetto da correggere.

L’osteopatia interviene proprio in questo senso: aiutando il corpo a ritrovare la capacità di autoregolarsi, migliorando l’integrazione tra i sistemi afferenti e restituendo fluidità e comfort al movimento.

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